Come usare la consapevolezza per dire addio alla dieta

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Come usare la consapevolezza per dire addio alla dieta

Come usare la consapevolezza per dire addio alla dieta

Mindful Eating: un metodo riconosciuto ed efficace per ritrovare un rapporto equilibrato con il cibo e smettere di essere a dieta.

Quante volte avete detto questa frase: “No, grazie! Sono a dieta”?

E quante volte vi siete rimproverati duramente per aver ceduto alla tentazione?

Le restrizioni e le proibizioni a cui ci sottoponiamo quando siamo a dieta aiutano a perdere peso, ma allo stesso tempo innescano un circolo vizioso che porta a sgarrare e a rinunciare. La consapevolezza a tavola insegna a costruire delle nuove abitudini alimentari e uno stile di vita sano.

In questo articolo vedremo insieme le difficoltà in cui incappiamo con le diete dimagranti e perché funzionano solo per un tempo determinato. Inoltre, scopriremo quale può essere un’alternativa salutare per mantenere i risultati raggiunti.

Perché ci mettiamo a dieta?

Come usare la consapevolezza per dire addio alla dieta

La dieta dimagrante è la risposta più ovvia al problema del sovrappeso.

“Sono ingrassato, quindi mi metto a dieta!”

Di fatto, però risponde anche al nostro bisogno di riprendere il controllo della nostra alimentazione, al desiderio di modificare il nostro corpo, di indossare un particolare vestito, di cambiare ciò che gli altri pensano di noi, di piacerci di più, ecc.

Questo la dice lunga su quante cose tentiamo di cambiare con una dieta.

E quante aspettative abbiamo rispetto a un numero sulla bilancia!

Come se dimagrire significasse essere delle persone migliori!

Già! Molte persone pensano di non valere abbastanza perché sono in sovrappeso e non riescono a mantenere la forma fisica. Ad un certo punto iniziano a pensare che solo se dimagriranno saranno delle “belle persone” e solo allora potranno meritare l’affetto degli altri.

“Quando sarò dimagrita potrò trovare un fidanzato”

“Appena sarò più magra e potrò indossare certi abiti, sarò felice”

“Quando riuscirò a perdere peso potrò fare quel viaggio che desidero”

Ci hai mai pensato? Quali sono le tue aspettative?

Molte volte tutte queste aspettative legate al peso e alla dieta vengono deluse.

Non basta dimagrire per cambiare il nostro giudizio su noi stessi.

E non basta una dieta per cambiare il nostro rapporto con il cibo.

Dieta: una lotta contro le coccole!

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“È più forte di me! Non riesco a rinunciare a quelle patatine. Sono una coccola dopo una giornata terrificante!”

E come potremmo rinunciare a qualcosa che chiamiamo “coccola”?

Se questo è il significato che attribuiamo a quel cibo, a quel momento, in quel contesto… beh, è una lotta impossibile!

Tutti lo sappiamo: la vita ci mette di fronte a delle difficoltà quotidiane e a volte anche a delle vere e proprie sfide, purtroppo. In alcune circostanze è facile trovare un po’ di conforto nel cibo.

Quando utilizziamo il cibo come strumento di auto-conforto è come se ci facessimo una coccola! Tale esperienza viene anche chiamata “fame emotiva”. Di conseguenza, le emozioni negative che proviamo vengono messe a tacere per un po’.

Questo di per sé non è un male.

Diviene problematico quando il cibo è il nostro unico modo per far fronte a tutte le situazioni difficili che ci capita di vivere.

Da temporaneo conforto, dunque, il cibo diviene fonte di sensi di colpa, di frustrazione e inadeguatezza, oltre che di peso in eccesso.

Per cui ogni volta ci ripromettiamo di non farlo più e di metterci a dieta!

La dieta ci sembra la soluzione al nostro problema!

“Mi metto a dieta, così dimagrisco.”

“Se dimagrisco, mi sento meglio.”

“Se mi sento meglio, non mangerò più in modo esagerato.”

Piccolo dettaglio: non possiamo sentirci sempre al top e vivere per sempre felici e contenti solo perché abbiamo raggiunto il nostro peso forma!

Ma qual è il problema?

Il cibo? Il peso?

O la nostra gestione delle emozioni negative che vogliamo eliminare attraverso il cibo?

Fame emotiva: quando le emozioni guidano l’appetito!

Perché la dieta non è una soluzione definitiva?

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Cioccolato, gelato, piatti di pasta, pane, pizza, torte, ecc.

La lista dei cibi che ci vietiamo ogni volta che ci mettiamo a dieta potrebbe continuare all’infinito! Una cosa accomuna tutti questi alimenti: il piacere che ne ricaviamo ogni volta che ce li concediamo e il senso di colpa che nasce ogni volta che perdiamo il controllo.

La dieta, sicuramente, è efficace se dobbiamo perdere peso in eccesso.

Inoltre, ci da sicurezza nell’affrontare il nostro problema.

Del resto è una soluzione razionale, conosciuta e praticata da chiunque!

(purtroppo a volte anche in modo sconsiderato e per niente salutare)

E perché allora non fila tutto liscio e presto ci troviamo punto e a capo???

Purtroppo il problema è legato al mantenimento del peso raggiunto.

Se molte diete, infatti, sono efficaci nel farci raggiungere il tanto desiderato numero sulla bilancia, non è altrettanto scontato riuscire a mantenerlo in modo definitivo. Per ottenere un cambiamento duraturo è necessario cambiare stile di vita e costruire un diverso rapporto con il cibo!

Le diete dimagranti si basano sui meccanismi del controllo, del sacrificio e della restrizione alimentare:

“devo mangiare solo determinati alimenti e non altri”

“devo mangiare solo una certa quantità di calorie”

È stato dimostrato che, a lungo andare, tali meccanismi sono controproducenti e inevitabilmente conducono a perdere il controllo su ciò che mangiamo e ad abbandonare il programma dietetico.

La delusione che ne deriva è direttamente proporzionale a quante volte abbiamo già vissuto questo fallimento.

La dieta e i fallimenti che ne conseguono ci allontanano sempre di più da ciò che sentiamo, da ciò che il nostro corpo ci dice, instaurando un rapporto sempre più difficile con tutto ciò che riguarda l’alimentazione e il piacere del cibo.

Consapevolezza a tavola: una strategia per favorire il mantenimento del peso.

Con Mindful Eating si fa riferimento a un metodo per imparare a mangiare con consapevolezza e costruire un nuovo rapporto con il cibo basato sul piacere di mangiare con gusto e sulle sensazioni del nostro corpo che spesso tendiamo a non ascoltare o a non riconoscere più.

Attraverso l’esercizio della consapevolezza a tavola possiamo ritrovare il piacere del cibo senza sensi di colpa e fare scelte diverse, più salutari e adeguate al nostro livello di fame e ai nostri gusti.

Ti sembra impossibile? Dici che ci vorrebbe un miracolo?

Continua a leggere e ti spiegherò di che si tratta!

Mangiare con consapevolezza significa mangiare con intenzione e attenzione, cioè disattivando il “pilota automatico” che ci fa rispondere in modo veloce e istintivo a ciò che accade dentro e fuori di noi.

Pilota automatico e dieta non vanno d’accordo!

Hai presente quando torni a casa da lavoro e ti capita di trovarti in garage senza ricordare poco o nulla del tragitto fatto?

Il “pilota automatico” era attivato!

Ti è mai capitato di mangiare davanti alla tv e accorgerti che il pacchetto di biscotti è finito senza che tu te ne sia reso conto?

Il “pilota automatico” era attivato!

Il cosiddetto “pilota automatico” è un meccanismo molto utile per certi versi: fa in modo che reagiamo e ci comportiamo sempre allo stesso modo, senza riflettere, a determinati stimoli ambientali o interni.

Ci consente di fare più cose contemporaneamente e di automatizzare tutti quei comportamenti che altrimenti richiederebbero un gran dispendio di energie, come ad esempio andare in bicicletta!

Sai che tragedia sarebbe prendere in mano la bici e ogni volta stare attenti a tutti i movimenti per non perdere l’equilibrio e cadere? Quando andiamo in bici stiamo attenti alle buche, al traffico, pensiamo all’appuntamento successivo, ma anche alla cena da preparare, ecc.

D’altro canto, davanti ad uno snack o al sorgere di un’emozione negativa, il “pilota automatico” può mettere in moto una serie di reazioni che a lungo andare non sono più funzionali al nostro benessere.

Per esempio, capita che di fronte a un malessere o a un disagio, immediatamente cerchiamo il cibo senza nemmeno soffermarci a capire di che tipo di sensazione o emozione si tratti.

“Non è fame, è più voglia di… cioccolato, pizza, patatine, … a volte qualsiasi cosa va bene!”

Invece di risparmiare risorse attraverso meccanismi automatici, alla fine ne sprechiamo di più per gestirne le conseguenze.

“Abitualmente, senza rendercene conto, sprechiamo enormi quantità di energia reagendo automaticamente e inconsciamente agli eventi esterni e alle nostre esperienze interne. Coltivare la consapevolezza significa imparare a usare e focalizzare questa energia sprecata.” J. Kabat-Zinn

Cosa fai mentre mangi?

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Spesso invece di mangiare e concentrarci su questa importante azione, facciamo molte altre cose:

  • ci preoccupiamo per il futuro,
  • ripensiamo a ricordi spiacevoli,
  • guardiamo la televisione,
  • parliamo con altre persone,
  • lavoriamo al computer,
  • mandiamo messaggi o controlliamo Facebook, ecc.

L’allenamento alla consapevolezza a tavola invece ci insegna a prestare attenzione a ciò che stiamo introducendo nel nostro corpo per gustare davvero il nostro pasto, per prenderci cura di noi in quel momento.

La Mindful Eating non prescrive cosa mangiare e cosa non mangiare, ma, al contrario, ci indica come mangiare.

Mangiare con consapevolezza significa coltivare la riflessione critica e la scelta consapevole.

Dedicarsi al cibo con un atteggiamento di curiosità e interesse ci può far apprezzare gusti nuovi o vecchie ricette. Potremmo persino scoprire che i nostri gusti sono cambiati e che alcuni alimenti, che da sempre divoriamo veracemente, in realtà, se mangiati con consapevolezza, non ci piacciono più tanto o perdono del tutto la loro attrattiva.

Mangiare con tutta la nostra attenzione e curiosità rivolta all’esperienza che stiamo facendo in quel preciso istante porta a riconnettere mente e corpo. Di conseguenza, piano piano, sperimenterete come non servano grandi quantità per sentirsi appagati e anche il vostro corpo inizierà a ridarvi i giusti segnali per interrompere un pranzo o una cena. Gradualmente, imparerete a riconoscere la fame emotiva da quella fisiologica e a non privarvi più di nulla rimanendo in forma!

Essere consapevoli significa rimettersi in contatto con le proprie sensazioni: è come partire per un viaggio alla scoperta di sé!

Vuoi provare anche tu a metterti in gioco? Contattami o segui il blog per rimanere aggiornato sui prossimi eventi!

A presto! 

Bibliografia:

J. Kabat-Zinn, Vivere momento per momento

G. Nardone, La dieta paradossale

 


Dr.ssa Tatiana Sieve
Psicologa Psicoterapeuta
a Padova e Piove di Sacco

Mi occupo di

Ambiti di intervento

Dr.ssa Tatiana Sieve

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Partita IVA 04610590285
Iscritta all'Ordine degli Psicologi della regione Veneto n. 7948

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