La meditazione: perché fa bene?

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La meditazione: perché fa bene?

La meditazione: perché fa bene?

Le ricerche scientifiche hanno dimostrato che l’uso corretto di tecniche di meditazione, abbinate alla psicoterapia, produce i seguenti risultati:

riduzione notevole, nei casi più difficili, dei sintomi

soluzione duratura e stabile di molti disturbi psicologici e psicosomatici

riduzione dei tempi di trattamento

potenziamento dell’efficacia dei trattamenti farmacologici (in alcuni casi contribuendo a contenerne l’uso)

assenza di effetti collaterali

La meditazione può essere praticata da tutti.

Un esempio di utilizzo della meditazione è il trattamento dello stress.

La pratica meditativa porta a una serie di modificazioni fisiologiche come:

-il calo della pressione sanguigna e della frequenza delle pulsazioni

-il rilassamento muscolare

-la diminuzione della risposta del corpo alla norepinefrina, un ormone rilasciato come risposta allo stress che stimola il sistema cardiovascolare

queste modificazioni fisiologiche sono opposte alla reazione di stress e la contrastano.

I meditatori mostrano di essere più vigili, ma calmi nel reagire ai segnali di pericolo e si ristabiliscono più efficacemente.

Quando la situazione di stress è collegata anche ad ansia cronica e a problematiche di natura psicosomatica, la meditazione può essere utile sia sul piano psicologico che somatico, facilitando il recupero.

La condizione di stress può inoltre aggravare i disturbi fisiologici a causa del suo effetto negativo sul sistema immunitario: nei trattamenti chemioterapici e della psoriasi, la meditazione si è dimostrata essere un valido aiuto nel contrastare gli effetti collaterali e per potenziare l’effetto dei trattamenti.

Anche nei disturbi d’ansia la meditazione si è rivelata utile. A livello fisiologico determina effetti che contrastano quelli prodotti dallo stato ansioso: la frequenza del respiro diminuisce, la frequenza delle pulsazioni e la pressione diminuiscono e la resistenza galvanica cutanea aumenta.

In campo medico il maggiore interesse per la meditazione si riscontra nell’ambito delle malattie cardiache, dal momento che le ricerche dimostrano una diminuzione della risposta del corpo alla norepinefrina, un ormone rilasciato come risposta allo stress che stimola il sistema cardiovascolare.

L’uso della meditazione e una dieta opportuna è diventato un trattamento molto diffuso per l’ipertensione leggera.

Inoltre la meditazione si è dimostrata efficace anche nell’alleviare le sofferenze da angina e aritmia, nell’abbassare i livelli di colesterolo e nell’accrescere il flusso di sangue al cuore. Consente una migliore regolazione del glucosio nei malati di diabete. È utilizzabile nel trattamento dell’asma perché consente di ridurre le reazioni emotive antecedenti l’attacco e migliora il flusso nelle vie respiratorie ristrette.

Bibliografia:

Pagliaro G., Mente, meditazione e benessere. Medicina tibetana e psicologia clinica, ed. Tecniche Nuove, 2004


Dr.ssa Tatiana Sieve
Psicologa Psicoterapeuta
a Padova e Piove di Sacco

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